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MENTE E CIBO (1a parte) IL SIMBOLISMO ALIMENTARE


L’alimentarsi è anche un atto carico di valori simbolici a diversi livelli:

Mangiare e bere però rappresentano anche un’esperienza psicologica, che corrisponde all’appagamento di un desiderio generato da un istinto pulsionale. Il cibo assume valenze che vanno ben oltre il solo nutrimento. Esiste infatti anche una concezione non strettamente alimentare del cibo, legata a fattori sociali, culturali e simbolici che derivano a loro volta dagli usi e costumi, dalla storia, e dai valori che caratterizzano una determinata società.

Questo spiega, ad esempio, perché in molti casi l’obesità non dipenda solo da fattori organici, ma si presenti spesso collegata ad una alterazione del comportamento alimentare di origine psicologica o psico-sociale.

Il cibo, oltre che fonte di nutrimento, veicola molteplici significati:

  • Tradizione – È anche nei piatti tipici e tradizionali che si conserva spesso una parte importante della cultura di un popolo, di una regione, fatti che tramandano vecchi sapori e valori.

  • Generosità e Amicizia – L’offerta di cibo è il primo gesto di generosità e amicizia, in ogni parte del mondo.

  • Ritrovarsi – Per una famiglia spesso è il momento del pranzo o della cena l’occasione per riunirsi e ritrovarsi insieme, ed è a tavola che affiora sempre il noi del clan: i gesti della convivialità, i piccoli impacci, le ruvide cortesie, gli sbalzi di nervosismo, le storie individuali con i loro intrecci…

  • Festa – È impensabile in tutti i luoghi e tempi, il vivere un’occasione di festeggiamento, senza un ricco buffet o senza le portate più importanti.

  • Approfondimento di un rapporto – Sia per un appuntamento di lavoro o di piacere, la convivialità consente di rompere gli schemi di rigidi formalismi lasciandosi andare di più: momenti nei quali tutto diventa un’occasione comunicativa gioiosa, difficile da ricreare in altri momenti.

  • Piacere – Un piatto appetitoso è per gli occhi una piacevole immagine, il profumo, il gusto dell’assaggio, poi l’appetito saziato… sono tutte sensazioni che forniscono gratificazioni piacevoli.

  • Rituale – La cura e l’attenzione nel preparare la tavola, per sé e per gli altri, la disposizione delle cose e dei piatti, la cura nel cucinare i propri piatti preferiti, o quelli delle persone a noi care… momenti preziosi, da ritagliarsi come antidoto alla frenesia dei tempi d’oggi, e da pensare come gesti per prendersi cura di sé.

  • Farsi coccolare – Una cena appagante, un goloso cioccolato, un aperitivo, il caffè e il grappino dopo un lauto pasto… sono pause o attimi piacevoli dedicati con amore a sé stessi, vissuti da soli o in compagnia della persona amata, una piacevole carezza per lo spirito.

  • Atto sensuale – Una cenetta intima è Il miglior preliminare per avviare il dialogo amoroso! Con tutti gli ingredienti necessari per l’esaltazione dell’intimità: l’atmosfera, i sapori, i gesti… e l’amore.

In molte occasioni, ciò che si mangia rappresenta una vero e proprio “documento d’identità” che permette agli individui di riconoscersi. Il proliferare delle cucine straniere riflette il profondo legame che esiste tra un uomo e il “suo” cibo. Oltre che segno di identità, il cibo può rappresentare un segno di “appartenenza” e “distinzione”.

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